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- 28/11/2023 - Convegno di chiusura del progetto di ricerca SURF âSelezione e sviluppo dei materiali genetici per la resistenza alle virosi del frumentoâ
- 28/11/2023 - Post-Doc position available at Sapienza University, Rome
- 22/11/2023 - Available position of Assistant Professor in plant genetics in the Dept. of Cell Biology and Molecular Genetics of the University of Maryland
- 22/11/2023 - Disponibile assegno di ricerca presso lâUniversitĂ degli Studi di Parma
- 22/11/2023 - Incontro su âBiotecnologie in agricoltura: dalle piante transgeniche alle Tecnologie di Evoluzione Assistitaâ
- 22/11/2023 - Evento ASSOSEMENTI âTecniche di Evoluzione Assistita: nodi e opportunitaâ per il rafforzamento dellâautonomia alimentareâ
- 17/11/2023 - Disponibili due assegni di ricerca presso il CNR-IPSP di Torino
- 09/11/2023 - Meeting del progetto SURF "Selezione e sviluppo dei materiali genetici per la resistenza alle virosi del frumentoâ
- 09/11/2023 - Convegno internazionale "Crop protection: current state and prospects for human health and the environmentâ
Nessuna abiura nei confronti degli OGM, ma uno sguardo al futuro
Tutte le conoscenze e tecnologie genetiche applicate alle piante coltivate dal 1900 ad oggi sono state capaci di far progredire l’agricoltura e continuano a far parte della cassetta degli attrezzi dei genetisti agrari.
La SIGA ha sostenuto con continuità e coerenza l’adozione delle piante transgeniche (impropriamente dette OGM) in agricoltura, basandosi sulla solidità dell’evidenza scientifica. Lo ha fatto per più di 20 anni, senza temere di andare, a volte, controcorrente rispetto ai sentimenti dell’opinione pubblica e della politica italiana e europea, dialogando costantemente con l’una e con l’altra in ogni possibile occasione. Come Presidente della Società tengo a ribadire che questa posizione, che ho sempre sostenuto anche personalmente, non è cambiata e che la Società continua a ritenere che sia stato un errore grave e dannoso per l’agricoltura italiana ed europea aver impedito l’impiego di OGM per scelte politiche. Chi analizza i fatti senza pregiudizi ideologici non può non rilevare come la transgenesi abbia consentito di sviluppare varietà di grande successo, quali ad esempio il mais Bt resistente alla piralide, il cui divieto di coltivazione in Italia, perchè transgenico, ha penalizzato e continua a penalizzare molti agricoltori italiani.
La necessità di ribadire con forza queste convinzioni deriva da una mia nota apparsa nel sito dell’Accademia dei Georgofili lo scorso 29 Aprile che, a causa di un titolo probabilmente eccessivamente provocatorio, ha dato l’impressione che volessi disconoscere gli indubbi meriti dell’approccio transgenico. Al contrario, volevo manifestare la necessità di evitare che le nuove tecnologie di evoluzione assistita – TEA –, che si stanno proponendo come potenzialmente rivoluzionarie nel miglioramento genetico dell’immediato futuro, subiscano l’ostracismo di cui sono stati oggetto gli OGM. Cosa che, anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia europea del luglio 2018, non è affatto scontata. Volevo inoltre sottolineare che le TEA si stanno sviluppando in un contesto di conoscenze scientifiche, derivate in larga misura dall’applicazione della genomica, più favorevole, che può farci immaginare di poter affrontare con questi nuovi strumenti il miglioramento di caratteri complessi, per i quali l’approccio transgenico non si è dimostrato così efficace.
Mario Enrico Pè
Presidente
Società Italiana di Genetica Agraria