Comunicati Stampa e Lettere
Data: 06/03/2018
Lettera della SIGA e della SIBV al Direttore d "L'Osservatore Romano"
Si riporta di seguito la lettera a firma dei Presidenti della SIGA e della SIBV inviata a "L'Osservatore Romano" a seguito dell'articolo pubblicato il 28/2 dal quotidiano dal titolo “La Terra non è in vendita” a firma di Carlo Triarico, Vicepresidente della FederBio e Presidente dell'Associazione per l'Agricoltura Biodinamica. L'articolo in questione fa riferimento alle ricerche svolte dalla Scuola Superiore di Sant'Anna di Pisa e dall'Università degli Studi di Pisa sul mais OGM:
Gentile Direttore,
come rappresentanti delle due Società italiane di riferimento nel settore della Genetica Agraria e Biologia Vegetale, vogliamo fare alcune precisazioni sull’articolo “ La Terra non è in vendita” a firma Carlo Triarico da voi pubblicato il 28 Febbraio 2018.
Il lavoro dei ricercatori della Scuola Sant’Anna e dell’Università di Pisa pubblicato su Scientific Reports non tratta, come erroneamente comunicato da alcuni giornali, il tema degli effetti diretti degli OGM sulla salute umana. Esso invece riguarda alcuni prodotti OGM specifici, tutti rappresentati da varietà di mais contenenti un massimo di 4 eventi transgenici, e quindi i risultati non sono estendibili a tutti gli OGM. Ciò in virtù del fatto che è il prodotto della modificazione genetica specifica ad influenzare i risultati delle analisi di impatto su salute umana, ambiente, quantità e qualità delle produzioni e non il processo che ha portato alla modificazione genetica.
Il lavoro ha affrontato, analizzando l’imponente letteratura scientifica disponibile (6.006 lavori scientifici), i temi degli effetti del mais OGM su rese produttive, qualità della granella, organismi non target, organismi target e biomassa decomponibile nel suolo, trattando quindi temi che attengono agli impatti agronomici, ambientali e tossicologici delle piante OGM prese in considerazione. Gli Autori del lavoro hanno adottato rigorosi criteri scientifici per selezionare fra i 6.006 lavori di partenza, quelli che garantissero una completa confrontabilità dei risultati di performance in campo fra le varietà OGM e le varietà non OGM geneticamente identiche tranne che per l’evento transgenico. Questo ha sicuramente ridotto significativamente il numero di lavori utilizzati per l’analisi statistica ma ha permesso di raggiungere conclusioni solide ed affidabili dal punto di vista scientifico che hanno superato il vaglio rigoroso della peer review di una rivista prestigiosa come Scientific Reports.
Il tema degli effetti diretti sulla salute umana, ossia se il mais OGM faccia o non faccia male all’uomo in quanto contenente una modificazione genetica ottenuta per transgenesi, non è stato affrontato nel lavoro scientifico in questione in quanto oggetto già di lavori e progetti di ricerca precedenti, che avevano dimostrato la sicurezza dal punto di vista tossicologico ed immunologico dei prodotti OGM attualmente in commercio. Il tema della salute umana è quindi stato trattato in maniera indiretta, dal solo punto di vista della presenza di diverse tossine di origine fungina nella granella di mais, dimostrando che i mais OGM contengono livelli significativamente più bassi di tutte le classi di tossine considerate.
In conclusione vogliamo sottolineare che tutti i ricercatori, e tra essi quelli che hanno svolto questo studio, operano all’interno di un rigoroso controllo tra pari effettuato dalla comunità scientifica. Essi possono e devono essere criticati sulla base della qualità dei dati scientifici che sono in grado di produrre, ma i loro risultati non hanno mai lo scopo di sostenere opinioni di parte, né devono essere riportati da altri in maniera distorta o utilizzati in modo improprio a sostegno di tesi che hanno poco di scientifico.
Cordiali saluti
Mario Pezzotti, Presidente Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA)
Andrea Schubert, Presidente Società Italiana di Biologia Vegetale (SIBV)